dal Corriere della Sera del 7 Marzo 2011
In tutti i 27 Paesi dell'Unione Europea, il tasso di occupazione femminile diminuisce con l'aumentare del numero dei figli, mentre per gli uomini accade il contrario: questo dicono i dati che l'Eurostat ha presentato in vista dell'8 marzo, festa mondiale delle donne.
La famiglia con i suoi carichi è dunque un fattore penalizzante per il lavoro femminile; la penalizzazione si allevia, quanto più la madre può contare su asili nido o altre strutture pubbliche di assistenza: meno asili a disposizione, meno madri in grado di conservare il loro impiego. I Paesi dell’Unione Europea, in cui alle donne fra i 25 e i 54 anni con figli è più difficile lavorare, sono Malta e l'Italia .
Se poi si allarga la visione a tutta l'occupazione femminile, il quadro generale è altrettanto grigio: ovunque la donna lavora meno dell'uomo, e in tutta la zona Euro l'occupazione femminile è calata in media dello 0,6% dal 1999 al 2009, ma in Italia è calata ancor di più: -1,2%. Quanto agli uomini con famiglia, il loro è un percorso esattamente contrario: più sono i figli a carico (almeno fino a due), più cresce il tasso di occupazione . Ancora una volta l'Europa declinata al maschile sembra offrire una vita più facile, o meno faticosa.