Infanzia a rischio povertà.
“Save the Children” lancia «Ricordiamoci dell' infanzia», la prima campagna rivolta ai minori a rischio povertà in Italia.
Secondo il dossier presentato da “Save the Children” il 22,6% dei bambini che sono nel nostro paese, è a rischio povertà, vive cioè in famiglie con un reddito troppo basso per garantire loro ciò di cui avrebbero bisogno per un sano e pieno sviluppo psichico, fisico, intellettuale e sociale . Un dato che è il più alto degli ultimi 15 anni - con una crescita del 3,3% rispetto al 2006 - e che ha un differenziale rispetto agli adulti a rischio povertà, dell’8,2% (gli over diciotto in condizione di forte disagio economico sono infatti il 14,4% della popolazione italiana).
“ Quasi 1 minore su 4 oggi è a rischio povertà, il dato più alto degli ultimi 15 anni. Occorre subito approvare un piano organico di lotta alla povertà minorile da finanziare con risorse aggiuntive a quelle finora stanziate, portando al 2% del Pil gli investimenti per infanzia, famiglia e maternità, con una progressione che consenta di arrivare a 12 miliardi in più entro il 2020.”, afferma Valerio Neri Direttore Generale dell’associazione “Save the Children Italia”. “E’ necessario anche cambiare l’approccio a questi costi e considerarli piuttosto un investimento per il futuro dell’intero paese. Per questo Save the Children propone una golden rule dell’infanzia, cioè l’esclusione delle spese per l’infanzia dal calcolo dell’indebitamento”.
Sono quattro i pilastri delle misure anti-povertà che “Save the Children” propone al Governo: interventi per il sostegno alle famiglie in condizione di povertà estrema, come ad esempio la previsione di ulteriori sgravi fiscali per ogni figlio a carico o di voucher per l’acquisto di beni essenziali; servizi per il sostegno della genitorialità, quale un piano di investimenti straordinari per gli asili nido, per la creazione di ulteriori 370.000 posti entro il 2020; misure di sostegno al lavoro femminile e per favorire la conciliazione fra lavoro e famiglia, quale l’istituzione di un fondo di garanzia per mamme imprenditrici per favorirne l’accesso al credito; la previsione di una valutazione di impatto sull'infanzia di ogni nuovo provvedimento legislativo. “Si tratta di proposte sostenibili che tengono conto dei risparmi già preventivati dal Governo che, se destinati almeno in parte all’infanzia a rischio, porterebbero nel giro di un anno a dimezzare il numero delle famiglie con minori a carico che vivono in condizioni di povertà più gravi, facendo uscire dalla condizione di povertà assoluta più di 300mila bambini”, spiega ancora Valerio Neri.
Fonte: savethechildren.it/