La vaccinazione contro la pertosse durante la gravidanza è in atto già da tempo in molti paesi. Dati recenti provenienti dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dall'America del Sud dimostrano la sua efficacia nel ridurre la pertosse nei neonati nei primi mesi di vita. E’ stato però dimostrato che l'anticorpo materno, cosi sviluppato, inibisce la risposta del neonato alla vaccinazione primaria per molti antigeni. Gli studi dimostrano che la somministrazione del vaccino del tetano e della difterite e della pertosse acellulare (Tdap) alle donne in gravidanza riduce la risposta primaria dell'anticorpo dell'infante alla pertosse, alla difterite e ai vaccini coniugati pneumococcici.
Nel numero di ottobre di Pediatrics, Regan affronta questo argomento con lo scopo di chiarire se questa riduzione possa avere conseguenze cliniche negative. I programmi di vaccinazione con Tdap durante la gravidanza sono stati inizialmente istituiti in Australia tra il 2014 e il 2015. Utilizzando le registrazioni sanitarie amministrative da 3 regioni australiane, gli autori hanno condotto uno studio di coorte su base di popolazione di 279.418 coppie madre-bambino. E’ stata determinata l'efficacia del vaccino Tdap materno (VE) e il suo impatto sulla VE della serie primaria di difterite e tetano toxoidi acellulare contro la pertosse nei neonati.
Complessivamente, il Tdap è stato somministrato a metà delle donne in gravidanza in queste 3 regioni, di solito tra la 28ª e la 31ª settimana di gestazione. L'efficacia del vaccino Tdap materno tra i neonati di età inferiore a 2 mesi era del 70,4%, senza alcun impatto sulla data di ricezione del vaccino. Tuttavia, tra i neonati di 7-8 mesi, l'efficacia del Tdap materno è scesa al 43,3% e a 8 mesi di età il Tdap materno non è più stato efficace. Inoltre, le stime dei punti VE per la terza dose del vaccino antipertosse per i neonati le cui madri hanno ricevuto il Tdap durante la gravidanza erano inferiori rispetto ai neonati di madri non vaccinate (76,5% vs 92,9%), supportando l'effetto della soppressione dovuta alla vaccinazione materna.
Durante i primi 18 mesi di vita sono stati identificati un totale di 331 casi di pertosse nella coorte; 119 casi sono stati identificati tra i neonati di madri vaccinate, mentre 212 casi sono stati identificati tra i neonati di madri non vaccinate. Quindi, le conseguenze della somministrazione del Tdap alle donne in gravidanza sono state una riduzione dei casi di esordio precoce e, in generale, meno casi nei primi 18 mesi di vita. Nonostante la pertosse sia stata ridotta globalmente durante la pandemia da SARS-CoV-2, un recente rapporto dalla Nuova Zelanda segnala 2 morti da pertosse nei neonati e si sostiene la necessità di mantenere alta l'attenzione.
Dati simili sono stati recentemente riportati dal Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie degli Stati Uniti, dove è stata condotta un'analisi delle incidenze della pertosse tra i neonati segnalate attraverso il Sistema Nazionale di Sorveglianza delle Malattie Segnalate tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2019. Durante il periodo precedente alla vaccinazione materna con Tdap, l'incidenza della pertosse non è cambiata tra i neonati di età inferiore a 2 mesi ed è aumentata leggermente tra i neonati di età compresa tra 6 mesi e meno di 12 mesi. Tuttavia, durante il periodo successivo alla vaccinazione materna con Tdap (2012-2019), l'incidenza della pertosse è diminuita significativamente tra i neonati di età inferiore a 2 mesi ed è rimasta invariata tra i neonati di età compresa tra 6 e 12 mesi.
La vaccinazione contro la pertosse intorno alla 28a settimana di gestazione è associata quindi a un minor rischio di infezione tra i bambini fino a 8 mesi di età. Ma ciò non si traduce in un maggiore rischio di malattia. Non sono state stabilite chiaramente le conseguenze cliniche di questa riduzione di efficacia, e inoltre sono necessari ulteriori studi per determinare se la riduzione dei casi di pertosse nei primi mesi di vita ha un costo in termini di aumento dei casi a età più avanzate.
Dovremmo cercare di adottare misure per aumentare l’adesione alla vaccinazione in gravidanza. E ciò anche alla luce degli studi sull'efficacia della vaccinazione materna contro il virus respiratorio sinciziale e la malattia da streptococco di gruppo B nel ridurre il carico di malattie. Sarà comunque importante continuare a monitorare le conseguenze dell'anticorpo di origine materna sulle risposte infantili e assicurarsi che la soppressione dovuta alla vaccinazione materna non abbia un impatto significativo sul controllo delle malattie prevenibili mediante vaccino.
Giovanni Vitali Rosati
Maternal Pertussis Vaccination, Infant Immunization, and Risk of Pertussis
Regan AK, et al.
Pediatrics. 2023;152(5):e2023062664