a cura di Giorgio Conforti |
Il pediatra e la nuova circolare ministeriale per la prevenzione dell’influenza
E’ uscita la circolare ministeriale annuale sulla campagna vaccinale per influenza consultabile gia’ da agosto sul sito dei Pediatri Liguri al link clicca qui per visualizzare la circolare
e di recente su www.epicentro.iss.it
Devo dire che i primi anni ero più ansioso di ritrovarci finalmente quanto noi pediatri di famiglia auspicavamo da tempo, cioè l’apertura all’offerta attiva e gratuita ai bambini sani specie se frequentano la comunità come da evidenze epidemiologiche.
Anzi,quest’anno l’ansia era maggiore in quanto nel quale non solo e’ stata aggiunta proprio la vaccinazione antiinfluenzale accanto a quelle tradizionali,obbligatorie o raccomandate, ponendo fine a una insensata esclusione della stessa, ma anche a indicare nei soggetti di età compresa fra 6 mesi e 6 anni che frequentano la comunità quelli cui proporre attivamente la stessa.
L’inserimento di detta vaccinazione nel calendario condiviso è accompagnato da una nota,frutto di un compromesso inevitabile,che riporto:
Vaccinare con il vaccino stagionale i soggetti a rischio già previsti dalla Circolare Ministeriale valutando, anche sulla base di aspetti organizzativi locali, il progressivo inserimento anche dei bambini che frequentano stabilmente gli asili o le altre comunità.
Quindi è sottolineata la priorità dell’offerta vaccinale ai soggetti a rischio, abbinata alla logica necessità di coordinamento con le strutture di Igiene Pubblica locale ma in un’ottica di progressiva estensione dell’offerta gratuita ai bambini sani di età inferiore ai 6 anni.
Questa strategia vaccinale è attuata dal 2004 negli USA e in Canada (come soggetti a rischio per patologia, allargata ormai agli under 18 come età di raccomandazione universale) e da due anni in 5 paesi europei e a queste esperienze, in effetti, anche il “nostro” ministero fa riferimento nella circolare appena uscita.
Ma, e viene il bello, mentre a pagina 4 si dice che nella stagione influenzale 2009-2010 (come del resto in tutti gli anni) “la fascia di età più colpita è quella 0-4 anni (incidenza 232 per 1000) e quella 5-14 (271)“ anzi il picco più elevato da quando vige il sistema di sorveglianza (1999) “rimane comunque un’ampia proporzione di popolazione suscettibile di contrarre la malattia nella prossima stagione stante anche l’irrisorio stato di copertura vaccinale nei soggetti sani (0,3%)” a pagina 8 le conclusioni sono sbalorditive:
“…..non si ritiene necessario promuovere programmi di offerta attiva e gratuita ai bambini che non presentino fattori di rischio”
E, per concludere, tenetevi forte,….
“cio’ non significa che vi siano controindicazioni alla vaccinazione dei bb sani di età superiore ai 6 mesi laddove il loro pediatra optasse per questa scelta.”
Posso tradurre e provare a fare una sintesi?
Dice il ministero:
- I bambini sono quelli che si ammalano di più
- Molti rimangono suscettibili ad ammalarsi quest’anno essendo pochi i vaccinati l’anno scorso
- Però io “Ministero” non offro il vaccino gratuitamente a questi bambini ma solo a quelli a rischio
- Veda il pediatra se proprio vuole vaccinarli di farlo (a loro spese, questo lo dico aggiungo io, Conforti, ma è implicito).
- Però metto nero su bianco che non ci sono controindicazioni
Quindi niente, se ne riparla (forse) quando i dati che altre nazioni che stanno applicando questa strategia confermeranno la bontà della stessa, salvo poi dire che sono appunto di altre realtà.
Al link http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/rr5908a1.htm?s_cid=rr5908a1_e potete leggere le raccomandazioni dei CDC uscite il 6 agosto 2010 sull’uso del vaccino antiflu per la stagione in corso con tanto dei tassi di ospedalizzazione e di visite per ILI nei pazienti ambulatoriali (i nostri…) in USA.
Per chi invece preferisse vedersi e ascoltare un bel video su queste diverse scelte assistenziali, sul loro razionale e sulla loro applicazione, segnalo che sul sito della John Hopkins University al suddetto link (http://jhasim.com/wspid2009/content/webcast.html)
potete visualizzare il web cast di una conferenza su flu e in particolare l’intervento della prof.Neuzil di Seattle, ben nota per le pubblicazioni sulle maggiori riviste internazionali, che presenta le strategie statunitensi sulla prevenzione anche vaccinale per flu nei bambini di età scolare, e senz’altro le sue parole che accompagnano le diapositive della presentazione valgono 1000 volte più delle mie.
Cosa portarsi a casa ?
- Il Pediatra di Famiglia deve proporsi come parte attiva nella raccomandazione prioritaria a vaccinare (o a far vaccinare) i bambini con patologia cronica come da elenco compreso nella circolare ministeriale di cui sopra
- Laddove esistono progetti condivisi per la vaccinazione non solo ai bambini affetti da patologia cronica , il Pediatra di Famiglia deve collaborare per la loro riuscita
- Farsi parte attiva non solo nella raccomandazione ma anche nella pratica vaccinale affiancando i centri di Igiene Pubblica
- Considerare l’opportunità di vaccinare i propri assistiti sani, con priorità ai bambini di età inferiore ai 6 anni frequentanti la comunità ma anche tutti quelli i cui genitori ne facciano richiesta
- Diffondere le migliori evidenze di prevenzione per la diffusione dell’influenza comprensive dell’igiene personale e ambientale; dal sito dell’OMS: http://whqlibdoc.who.int/hq/2009/WHO_IER_PSP_2009.07_eng.pdf
Il pediatra e la nuova circolare ministeriale per la prevenzione dell’influenza
Di Giorgio Conforti
E’ uscita la circolare ministeriale annuale sulla campagna vaccinale per influenza consultabile gia’ da agosto sul sito dei Pediatri Liguri al link http://www.apel-pediatri.org/attachments/170_circolare%20ministeriale%202011.pdf.
e di recente su www.epicentro.it
Devo dire che i primi anni ero più ansioso di ritrovarci finalmente quanto noi pediatri di famiglia auspicavamo da tempo, cioè l’apertura all’offerta attiva e gratuita ai bambini sani specie se frequentano la comunità come da evidenze epidemiologiche.
Anzi,quest’anno l’ansia era maggiore in quanto nel quale non solo e’ stata aggiunta proprio la vaccinazione antiinfluenzale accanto a quelle tradizionali,obbligatorie o raccomandate, ponendo fine a una insensata esclusione della stessa, ma anche a indicare nei soggetti di età compresa fra 6 mesi e 6 anni che frequentano la comunità quelli cui proporre attivamente la stessa.
L’inserimento di detta vaccinazione nel calendario condiviso è accompagnato da una nota,frutto di un compromesso inevitabile,che riporto:
Vaccinare con il vaccino stagionale i soggetti a rischio già previsti dalla Circolare Ministeriale valutando, anche sulla base di aspetti organizzativi locali, il progressivo inserimento anche dei bambini che frequentano stabilmente gli asili o le altre comunità.
Quindi è sottolineata la priorità dell’offerta vaccinale ai soggetti a rischio,abbinata alla logica necessità di coordinamento con le strutture di Igiene Pubblica locale ma in un’ottica di progressiva estensione dell’offerta gratuita ai bambini sani di età inferiore ai 6 anni.
Questa strategia vaccinale è attuata dal 2004 negli USA e in Canada (come soggetti a rischio per patologia, allargata ormai agli under 18 come età di raccomandazione universale) e da due anni in 5 paesi europei e a queste esperienze, in effetti, anche il “nostro” ministero fa riferimento nella circolare appena uscita.
Ma, e viene il bello, mentre a pagina 4 si dice che nella stagione influenzale 2009-2010 (come del resto in tutti gli anni) “la fascia di età più colpita è quella 0-4 anni (incidenza 232 per 1000) e quella 5-14 (271) “ anzi il picco più elevato da quando vige il sistema di sorveglianza (1999) “rimane comunque un’ampia proporzione di popolazione suscettibile di contrarre la malattia nella prossima stagione stante anche l’irrisorio stato di copertura vaccinale nei soggetti sani (0,3%)” a pagina 8 le conclusioni sono sbalorditive:
“…..non si ritiene necessario promuovere programmi di offerta attiva e gratuita ai bambini che non presentino fattori di rischio”
E, per concludere, tenetevi forte,….
“cio’ non significa che vi siano controindicazioni alla vaccinazione dei bb sani di età superiore ai 6 mesi laddove il loro pediatra optasse per questa scelta.”
Posso tradurre e provare a fare una sintesi?
Dice il ministero:
1) I bambini sono quelli che si ammalano di piu’
2) Molti rimangono suscettibili ad ammalarsi quest’anno essendo pochi i vaccinati l’anno scorso
3) Pero’ io “Ministero” non offro il vaccino gratuitamente a questi bambini ma solo a quelli a rischio
4) Veda il pediatra se proprio vuole vaccinarli di farlo (a loro spese, questo lo dico aggiungo io, Conforti, ma è implicito).
5) Pero’ metto nero su bianco che non ci sono controindicazioni
Quindi niente, se ne riparla (forse) quando i dati che altre nazioni che stanno applicando questa strategia confermeranno la bontà della stessa, salvo poi dire che sono appunto di altre realtà.
Al link http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/rr5908a1.htm?s_cid=rr5908a1_e potete leggere la raccomandazioni dei CDC uscite il 6 agosto 2010 sull’uso del vaccino antiflu per la stagione in corso con tanto dei tassi di ospedalizzazione e di visite per ILI nei pazienti ambulatoriali (i nostri…) in USA.
Per chi invece preferisse vedersi e ascoltare un bel video su queste diverse scelte assistenziali, sul loro razionale e sulla loro applicazione, segnalo che
sul sito della John Hopkins University al suddetto link
(http://jhasim.com/wspid2009/content/webcast.html)
potete visualizzare il web cast di una conferenza su flu e in particolare l’intervento della prof.Neuzil di Seattle, ben nota per le pubblicazioni sulle maggiori riviste internazionali, che presenta le strategie statunitensi sulla prevenzione anche vaccinale per flu nei bambini di età scolare, e senz’altro le sue parole che accompagnano le diapositive della presentazione valgono 1000 volte più delle mie.
Cosa portarsi a casa ?
1) Il Pediatra di Famiglia deve proporsi come parte attiva nella raccomandazione prioritaria a vaccinare (o a far vaccinare) i bambini con patologia cronica come da elenco compreso nella circolare ministeriale di cui sopra
2) Laddove esistono progetti condivisi per la vaccinazione non solo ai bambini affetti da patologia cronica , il Pediatra di Famiglia deve collaborare per la loro riuscita
3) Farsi parte attiva non solo nella raccomandazione ma anche nella pratica vaccinale affiancando i centri di Igiene Pubblica
4) Considerare l’opportunità di vaccinare i propri assistiti sani, con priorità ai bambini di età inferiore ai 6 anni frequentanti la comunità ma anche tutti quelli i cui genitori ne facciano richiesta
5) Diffondere le migliori evidenze di prevenzione per la diffusione dell’influenza comprensive dell’igiene personale e ambientale; dal sito dell’OMS: http://whqlibdoc.who.int/hq/2009/WHO_IER_PSP_2009.07_eng.pdf