In un mondo ideale, caratterizzato da una diffusa educazione sanitaria, l'obbligo vaccinale non sarebbe necessario. I pediatri della Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP) sono convinti che l’obiettivo sia che le vaccinazioni siano una scelta consapevole, frutto di una decisione informata da parte delle famiglie. Tuttavia, la realtà attuale è ben diversa: la disinformazione e la politicizzazione del tema delle vaccinazioni sono in aumento, portando un numero crescente di famiglie ad avere dubbi su questa pratica e quindi a scegliere di non vaccinare i propri figli.
Questa situazione rende, al momento, indispensabile l'obbligo per legge delle principali vaccinazioni. L'importanza di mantenere alta la copertura vaccinale è fondamentale non solo per proteggere i singoli individui, ma anche per garantire la cosiddetta “l'immunità di gregge”, indispensabile a proteggere quei soggetti fragili che non possono vaccinarsi. Un esempio emblematico è rappresentato dalla recente proposta di abolizione dell'obbligo per la vaccinazione contro il morbillo. Tale scelta comporta un importante rischio per la salute dei cittadini: il morbillo necessita di una copertura vaccinale molto alta per proteggere anche quei bambini che, a causa di gravi patologie, non possono essere vaccinati e per i quali il morbillo sarebbe fatale. Questi bambini, senza una protezione adeguata, non potrebbero frequentare la comunità, risultando ulteriormente emarginati.
I dati che riportiamo sulla copertura vaccinale dimostrano che proprio per questa malattia siamo ancora lontani dal poter stare tranquilli. Dal 2020 ad oggi, la copertura vaccinale per il morbillo in Italia ha subito diverse variazioni, riflettendo l'impatto della pandemia di COVID-19 e le conseguenti misure di sanità pubblica:
- 2020: La copertura vaccinale per il morbillo a 24 mesi ha registrato una diminuzione, attestandosi all'85,82% per la seconda dose, rispetto all'87,58% del 2019 (Salute.gov.it) (Salute.gov.it).
- 2021: La copertura vaccinale per il morbillo a 24 mesi era pari al 91,8%, mostrando un calo rispetto agli anni preCovid a causa delle interruzioni nei servizi sanitari dovute alla pandemia (Epicentro).
- 2022: La copertura vaccinale ha mostrato un leggero miglioramento, raggiungendo il 92% della popolazione per la prima dose e l'86% per la seconda dose, grazie alle campagne di recupero e sensibilizzazione (Salute.gov.it) (Fanpage).
- 2023: La copertura vaccinale è rimasta al di sotto della soglia raccomandata del 95%, necessaria per garantire l'immunità di gregge. A maggio 2023, l'Italia ha riportato un totale di 43 casi di morbillo, evidenziando la necessità di mantenere alta la vigilanza e la copertura vaccinale (Salute.gov.it) (Epicentro).
- 2024: I dati più recenti indicano che la copertura vaccinale si sta stabilizzando, ma non ha ancora raggiunto livelli ottimali. Le campagne di sensibilizzazione e le misure di prevenzione continuano a essere cruciali per migliorare questi indicatori (Salute.gov.it).
A fronte di questa situazione vaccinale, la prevalenza del morbillo nel 2022 ha mostrato un lieve incremento rispetto al 2021, con segnalazioni di focolai in diverse regioni italiane. La maggior parte dei casi si è verificata tra individui non vaccinati (Epicentro) (Epicentro). Ma nel 2023: si è verificato un aumento considerevole dei casi di morbillo negli ultimi mesi, con un totale di 43 casi segnalati, di cui 32 negli ultimi quattro mesi dell'anno. L'incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto i cinque anni (Epicentro). I dati per l’anno in corso sono incompleti nei primi quattro mesi del 2024, sono stati segnalati 399 casi di morbillo. L'87% dei casi è stato confermato in laboratorio e il 89% dei casi era non vaccinato. Le regioni con il maggior numero di casi sono state Lazio, Sicilia, Emilia-Romagna e Toscana (Epicentro)
In sintesi, la copertura vaccinale per il morbillo in Italia è ancora lontana dall'ottimale. È essenziale continuare a promuovere l'importanza delle vaccinazioni per proteggere sia gli individui che la comunità attraverso l'immunità di gregge.
È interessante notare come nessuno abbia mai pensato di abolire l'obbligo delle cinture di sicurezza, che di fatto proteggono solo chi le indossa. Le vaccinazioni, invece, proteggono sia il singolo che la comunità. Questo doppio beneficio rende ancora più cruciale l'obbligo vaccinale, in quanto la salute pubblica dipende dalla responsabilità individuale di ciascun membro della società.
Le vaccinazioni, quindi, devono essere viste come un'opportunità di salute, una scelta consapevole che tutela non solo chi si vaccina, ma l'intera comunità. L'obbligo vaccinale, purtroppo, resta una misura necessaria per garantire questa protezione in un contesto di crescente disinformazione. Solo attraverso una corretta informazione e sensibilizzazione si potrà sperare in un futuro dove l'obbligo cederà il passo alla responsabilità consapevole delle famiglie.
Paolo Beherucci