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A ottobre, si è verificata  una deviazione significativa nell'arco evolutivo del virus SARS-CoV-2, da una serie di ricombinanti noti come XBB a BA.2.86, un discendente di un ceppo di Omicron (BA.1), e il derivato JN.1 che presentava una mutazione chiave nella spike protein (L455S).

Come si è rivelato, circa 6 settimane dopo, questa variante, identificata per la prima volta da Dave McNally, un data scientist britannico, ha proceduto verso la dominanza globale. A metà novembre, si osserva la crescita esponenziale in diversi paesi europei, come pubblicato da Ryan Hisner. Ricordo che è necessario raggiungere almeno il 50% per vedere l'impatto reale in termini di esiti clinici come le ospedalizzazioni. Alla fine di novembre, questa variante, come sottolineato da Mike Honey, aveva superato il 50% in Danimarca, dove il sequenziamento è esteso, e probabilmente anche negli altri paesi che erano già sopra il 20%. Lo stesso pattern si osserva in tutta Europa, inclusi Paesi Bassi, Irlanda e molti altri paesi non inclusi nel grafico.

La rapida diffusione in Europa non sorprende, se si tiene conto del chiaro vantaggio di crescita che JN.1 ha (a sinistra) rispetto a tutte le altre varianti attualmente o precedentemente circolanti. Grafico via Ben Murrell presso il Karolinska Institute in Svezia.

L'incremento rapido nei livelli di SARS-CoV-2 nelle acque reflue in Austria, come evidenziato da Ulrich Elling, riflette sicuramente questo fenomeno.

Più che preoccupante è osservare l'aumento dei decessi in Finlandia, coincidente con la diffusione di JN.1 in tutta la Scandinavia.

Non è solo un problema europeo, naturalmente. Questa variante sta prendendo piede anche in Australia, Nuova Zelanda, Cina, Giappone e in altri luoghi, come evidenziato dal grafico del 27 novembre proveniente dal sistema di monitoraggio outbreak.info presso la Scripps Research.

Ora passiamo agli Stati Uniti, dove Jay Weiland, ha seguito da vicino questa crescita di JN.1 da settimane. Ricordiamo che eravamo preoccupati per la variante iper-mutata BA.2.86, il suo predecessore, ma si è scoperto che non aveva un vantaggio di crescita significativo. Questa è una situazione notevolmente diversa con le nuove mutazioni (specialmente L455S) osservate in JN.1.

Date un'occhiata ai livelli nelle acque reflue negli Stati Uniti, come evidenziato da Jay, con picchi regionali nel Midwest e nel Northeast.

Tuttavia, c'è una buona notizia: i dati mostrano che i booster XBB.1.5, progettati per affrontare altre varianti, offrono una buona protezione contro JN.1. Topol consiglia di considerare il richiamo, specialmente per coloro che sono a rischio.

Infine, Topol esprime gratitudine per il lavoro di vari scienziati e ricercatori che monitorano attentamente il virus. Invita i lettori a condividere queste informazioni con coloro che potrebbero trarne beneficio.

Giovanni Vitali Rosati

 

Fonte: ERIC TOPOL https://erictopol.substack.com/p/from-a-detour-to-global-dominance