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Pier Luigi Tucci

Di Pier Luigi Tucci

E’ stato pubblicato dalla Direzione Generale della Digitalizzazione del Sistema Informativo Sanitario e della Statistica del Ministero della salute Annuario Statistico del Servizio Sanitario la rilevazione dell’Assetto organizzativo, attività e fattori produttivi del SSN relativi all’anno 2012.

Credo sia interessante fare alcune considerazioni sui dati pubblicati, pur con tutti i limiti di dati complessivi che richiederanno in altre sedi analisi più approfondite. In particolare il rapporto ha il limite di presentare, e commentare, i dati solo come fotografia di un anno, e non come lettura storica, cosa che cercherò sinteticamente di fare.
Primo dato da sottolineare è che solo il 37% dei pediatri di famiglia sono uomini, rispetto al 71% dei medici di medicina generale. Il Molise e la Liguria sono le due regioni che a quella data avevano ancora di poco, e per poco, una predominanza del genere maschile. La Lombardia è all’opposto la Regione col minor numero percentuale di pediatri uomini (25,1%). La femminilizzazione del nostro lavoro, ancor più accentuato nel prossimo futuro per la predominanza delle specializzande rispetto agli specializzandi, richiederà la rilettura al femminile di vari aspetti del nostro contratto di lavoro, dovendo ad esempio prevedere tempi più lunghi di astensione dal lavoro per esigenze familiari.
Il 54,2% dei pediatri ha un’anzianità di specializzazione oltre i 23 anni, il 34,1% tra i 16 e i 23 anni (questi conteggi andrebbero rivisti perché le classi di riferimento facevano parte della modalità di calcolo del compenso in base all’anzianità, meccanismo non più in vigore dal 2005…. ). Se li confrontiamo con i dati del 2004  ( >23°.  15%, 16-23 a. 35%, 9-16°a. 40%) abbiamo la conferma del progressivo aumento dell’età media dei pediatri. Se nel 2004 la Liguria aveva la percentuale più alta di ultraventitreenni arrivando quasi al 50%, adesso la maggior parte delle regioni supera abbondantemente il 50%.
Da qui tutta la serie di problematiche relative al turnover collegato anche ai posti disponibili nelle scuole di specializzazione, e alla fattibilità di incremento dei fattori umani di produzione, in particolare l’aumento della disponibilità di personale infermieristico a supporto e integrazione della attività del PdF.

Sui dati assistenziali notiamo come a fronte di una scarsa variazione del numero medio di assistiti per MMG negli anni (da 1008 nel 1998 a 1156 nel 2012), per i pediatri la variazione è stata percentualmente più accentuata ( da 721 nel 1998 a 879 nel 2012, uguale al 18%) a fronte di un numero di MMG leggermente diminuito (47539 nel 1998 e 45347 nel 2012 ) rispetto ai pediatri di famiglia (da 6971 a 7656 negli stessi anni di riferimento). Quindi abbiamo ampiamente aumentato la quota di assistiti in età pediatrica nella fascia non di esclusiva. Fa quindi “sorridere “ il commento ministeriale “Il contratto dei medici di medicina generale e di pediatria prevede, salvo eccezioni, che ciascun medico di medicina di base assista al massimo 1.500 pazienti adulti (di età superiore ai 13 anni) e ciascun pediatra 800 bambini (di età compresa fra 0 e 13 anni). Esistono comunque realtà territoriali in cui, per carenza di medici pediatri o per libera scelta dei genitori, è consentito che i bambini siano assistiti da medici di medicina generale.” Sembra che il servizio statistico del Ministero non sappia che il PdF può assistere bambini fino ai 14 anni, e non tredici. E se dallo scritto sembrerebbe emergere la convinzione sia opportuno che tutti i bambini fino ai 14 anni siano seguiti dal pediatra non si fa cenno che il consentire che i bambini siano seguiti anche dal MMG dipende anche da come sono scritti gli ACN in merito all’età di esclusiva e del calcolo del rapporto ottimale.
Il numero degli assistibili 0-14 anni per pediatra dal 2004 al 2012 è leggermente calato (da 1027 a 1017) per la minore natalità, mentre si è incrementata la percentuale di copertura assistenziale ( dal 78% all’ 86,4%), con ampia variabilità da Regione a Regione. Se infatti nel 2004 al Top erano Trentino ed Emilia Romagna con l’86%, e al minimo Basilicata e Bolzano col 64 e il 66%, nel 2012 al Top troviamo Sicilia col 94,2% e Abruzzo col 92,6%, mentre al minimo Campania e Basilicata, dove un quarto degli assistibili va dal medico di medicina generale.
In molte Regioni quindi i Pediatri di Famiglia coprono più dell’85% dei bambini assistibili.

Scarica l’intero documento (Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale).