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Teresa CazzatoCi sono malattie curabili, malattie incurabili ma anche malattie prevenibili attraverso le vaccinazioni. L’immunologo statunitense Stanley Plotkin ha affermato che: "Con l'eccezione dell'acqua potabile nessun altro strumento, neppure gli antibiotici, ha avuto un maggiore effetto sulla riduzione della mortalità e la crescita della popolazione", confermando come le vaccinazioni siano universalmente riconosciute come uno degli interventi di maggiore efficacia per la prevenzione primaria delle malattie infettive. Grazie alle vaccinazioni è infatti possibile prevenire malattie gravi o che possono causare importanti complicanze, sequele invalidanti e morte.

Ma diffondere la vaccinazione su larga scala significa attuare delle strategie appropriate per raggiungere l’obiettivo di eliminare o comunque eradicare l’infezione. Il British Medical Journal ha collocato la scoperta dei vaccini al terzo posto nella graduatoria delle dieci innovazioni sanitarie più importanti. E sulla stessa lunghezza d'onda uno studio condotto dai Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta (CDC) e pubblicato su JAMA, ha concluso che i tassi di mortalità per 13 malattie prevenibili con la vaccinazione infantile hanno raggiunto i livelli più bassi di sempre.
Fondamentali sono quindi le strategie vaccinali che possono impegnare la Sanità Pubblica, il personale dei servizi vaccinali, i pediatri di libera scelta, i medici di medicina generale e il coinvolgimento dei genitori. Tutto ciò tramite una buona organizzazione e impegno di risorse strutturali ed economiche, la formazione, la corretta informazione, l’educazione sanitaria, e l’alleanza tra le strutture e figure presenti sul territorio.
L’importanza di queste strategie è ancora maggiore oggi in cui si registra da una parte una forte richiesta di vaccinazioni nei paesi in via di sviluppo http://www.unicef.it/doc/5525/i-vaccini-salvano-la-vita-nuovo-rapporto-unicef.htm  e dall’altra, nei paesi sviluppati, emergono le correnti antivacciniste; queste ultime si fanno strada soprattutto attraverso internet, i forum, i social forum con effetti che possiamo registrare attraverso le voci e le richieste di chiarimento di alcuni genitori che arrivano sempre più dubbiosi nei nostri ambulatori.
Per questo, ancora di più oggi, un ruolo importante è rivestito dal counseling vaccinale strumento indispensabile che deve far parte del “corredo” di ogni operatore sanitario, utile da mettere in campo in particolar modo per poter affrontare nel migliore dei modi questo aspetto. Il pediatra in particolare deve saper ascoltare le richieste di aiuto, deve consigliare, deve aiutare a fare una scelta per facilitare la decisione finale.
Uno strumento utile per operatori sanitari e non, da consigliare ai genitori può essere il sito vaccinarsi.org. http://www.vaccinarsi.org/inprimopiano/2013/07/02/vaccinarsi-fimp-collaborazione.html
Manifestazioni o campagne di sostegno dovrebbero essere ancora più all’ordine del giorno, come la giornata mondiale contro la meningite tenutasi il 24 Aprile 2014 http://www.comomeningitis.org/news-and-events/world-meningitis-day/wmd-2014/  http://sip.it/per-i-genitori/24-aprile-giornata-mondiale-contro-la-meningite
http://www.healtharoundme.com/blog/meningite-24-aprile-giornata-mondiale-meningite-2/
in cui contemporaneamente il Comitato Nazionale contro la meningite “Liberi dalla Meningite” ha promosso la campagna P.U.O.I. (Previeni – Unisciti – Osserva – Informati) per sottolineare come solo una corretta informazione possa essere d’aiuto per sconfiggere tale malattia. http://www.liberidallameningite.it/meningite-prevenire-si-puo/
Cosa si potrebbe affermare per concludere?
1. Non abbassare mai la guardia.
2. Avere una voce comune per sostenere la più alta adesione.
3. Mettersi in discussione in caso di fallimenti sull’adesione a vaccinare.
4. Confrontarsi con gli altri operatori che si occupano della presa in carico del bambino per le vaccinazioni.
5. Non sottovalutare l’impegno al dialogo con i genitori.

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