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Falso scientifico in una recente sentenza

Giovanni Vitali Rosati

a cura  di Giovanni Vitali Rosati

Eravamo tutti convinti che il grave problema causato dall’articolo del medico britannico Andrew Wakefield,  fosse di gran lunga superato.
Infatti dopo la prima pubblicazione su Lancet nel 19981 di una possibile correlazione tra vaccinazione antimorbillo ed autismo,  la stessa rivista ritirò lo studio.
L’articolo riguardava 12 bambini con enterocolite cronica ed alterazioni regressive dello sviluppo. L’ipotesi era che la vaccinazione potesse determinare l’enterocolite con passaggio in circolo di peptidi neurotossici responsabili dell’autismo.
Nonostante la reazione di tutta la comunità scientifica, che denunciò gli errori presenti nell’articolo e, nonostante il fatto che la stessa Lancet , dopo il famoso giudizio del 28 gennaio 2010 del General Medical Council del Regno Unito, avesse  preso una posizione contraria all’ipotesi di Wakefield, abbiamo recentemente preso atto di una sentenza del tribunale di Rimini che rischia di mettere a rischio la salute dei nostri assistiti.

Dopo l’uscita del  primo articolo su Lancet la fiducia nei confronti del vaccino si ridusse molto e la copertura vaccinale nei confronti del vaccino MPR registrò una flessione seguita, come è logico, da un aumento dei casi di morbillo.
In Italia attualmente in relazione alla copertura vaccinale nei confronti del morbillo, siamo in una situazione discreta: nel 2008 avevamo il 90,1% di media nazionale con alcune regioni che presentavano ancora coperture molto basse (73%), quindi ancora lontani dagli obiettivi prefissati, che sono di avere una copertura superiore al 95%. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, in considerazione della copertura vaccinale ancora non eccellente,  nella seduta del 23 maggio 2011, ha varato il Piano Nazionale 2010-2015 per l’eradicazione del morbillo e della rosolia congenita con l’obiettivo di eliminare il morbillo endemico, eliminare la rosolia endemica e ridurre l’incidenza della rosolia congenita a meno di 1 caso per 100.000 nati vivi entro il 2015.
La sentenza emessa dal Giudice Luci Ardigò il 15 marzo 2012 a Rimini, che condanna il Ministero della Salute a pagare un indennizzo per danni causati dal vaccino trivalente (MPR), rimette in discussione il problema e rischia di provocare una disaffezione nei confronti del vaccino incriminato, delle vaccinazioni in generale e di vanificare tutti gli sforzi del Piano Nazionale per l’eradicazione del morbillo e della rosolia congenita.
Il giudice si è affidato ad un consulente che dichiara che il minore era affetto da Disturbo autistico associato a ritardo cognitivo medio, riconducibile con “ragionevole probabilità scientifica” alla somministrazione del vaccinoMPR.
Riteniamo che il Consulente non abbia avuto modo di valutare con obiettività e metodo la produzione scientifica presente al momento attuale in letteratura.
Siamo assolutamente d’accordo con il documento del Board Scientifico del Calendario Vaccinale per la Vita, pubblicizzato nel mese di aprile link comunicato http://sip.it/per-il-medico/vaccino-mpr-e-autismo-falso-scientifico-in-una-recente-sentenza
, dal quale si evince  l’infondatezza dell’ associazione tra autismo e vaccinazione MPR e si esprime sconcerto per la sentenza del tribunale di Rimini.
La SICuPP si associa al dissenso di tutta la comunità scientifica nei confronti delle conclusioni del consulente tecnico che ha determinato la decisione del Giudice di Rimini e dichiara la propria disponibilità a far si che prevalga la verità e si riduca il rischio di una diminuzione della copertura vaccinale verso il morbillo con conseguenze assai pericolose per tutti i nostri assistiti.

1 Wakefield AJ, Murch SH, Anthony A, Linnell J, Casson DM, Malik M, Berelowtiz M, Dhillon AP, Thomson MA, Harvey P, Valentine A, Davies SE, Walker-Smith JA. “Ileal-lymphoid-nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children” Lancet 1998; 351: 637–41