Legenda
BLUD Banche del Latte Umano Donato
LUD latte umano donato
AIBLUD Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato
TAS Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno
In Italia, nonostante attualmente ci siano 41 BLUD, il fabbisogno di LUD per i neonati più vulnerabili non è soddisfatto. È quanto emerge dal rapporto ‘Disponibilità del latte umano donato’ pubblicato sul sito del Ministero della Salute.
Il Gruppo di Lavoro sul LUD, composto da rappresentanti dell’AIBLUD, del TAS e della Società Italiana di Neonatologia (SIN), dopo un’aggiornata revisione della letteratura, ha prodotto il nuovo documento. In esso si evidenzia come, nell’ambito dell’assistenza ai neonati ad alto rischio, e in particolare ai pretermine, in assenza del latte della propria madre, il ricorso al LUD sia molto più vantaggioso rispetto all’uso del latte formulato per pretermine. Questa superiorità riguarda sia l’outcome clinico sia il documentato risparmio in termini di costi sanitari.
Il rapporto rinforza alcuni concetti chiave circa la nutrizione dei neonati. Riportiamo i più importanti
- È la norma anche per i pretermine di peso molto basso
- Il periodo più critico per reazioni indesiderate ad alimenti per pretermine derivati da latte vaccino è rappresentato dai primi 14 giorni di vita
- Il LUD è strategico nell’attesa di una adeguata produzione materna di latte: un ponte nutrizionale
- Il LUD ha ridotto drasticamente l’enterocolite necrotizzante e tutte le sue sequele
- Pur non entrando in merito, l’utilizzo di LUD presenta dei vantaggi non solo clinici ma anche economici ben quantificati
- Non ultimo, i dati confermano anche che le BLUD promuovono nella comunità il valore dell’allattamento materno anche nei bambini senza fattori rischio
Le BLUD negli ultimi anni si sono diffuse rapidamente in tutto il mondo; il loro numero è aumentato anche in Italia ma soddisfano il fabbisogno solo del 26% dei VLBWI italiani, ossia di quella categoria di neonati a cui il LUD dovrebbe essere fornito prioritariamente.
Ad eccezione della Regione Toscana, le BLUD sono distribuite in modo disomogeneo e non organizzato e c’è necessità di promuovere la donazione e dell’uso del LUD nella popolazione, partendo proprio dai centri neonatali.
Il documento fornisce una lista di strategie per qualificare e ottimizzare l’organizzazione e l’efficienza del servizio a livello nazionale per assicurare la disponibilità di LUD a tutti i neonati vulnerabili, essendo oramai confermato come nutrimento salvavita.
Monica Pierattelli