Recenti casi di dengue sono stati segnalati in Italia, inclusa la Toscana, in parte a causa dell'espansione geografica della zanzara Aedes (soprattutto Aedes aegypti e Aedes albopictus), che è il vettore primario del virus del dengue. È importante che i medici siano vigili nel riconoscere i segni e i sintomi del dengue, soprattutto durante i mesi più caldi, quando è più probabile la trasmissione.
Caratteristiche cliniche del dengue:
- Febbre improvvisa e alta (40°C): è uno dei primi sintomi e può durare da 2 a 7 giorni.
- Sintomi simil-influenzali:
- Mal di testa intenso (soprattutto dietro gli occhi)
- Dolori muscolari e articolari (spesso descritti come “dolori frattura ossa”)
- Stanchezza e malessere generale
- Dolori addominali
- Manifestazioni cutanee:
- Un'eruzione cutanea può comparire entro 2-5 giorni dall'insorgenza della febbre, simile a quella del morbillo, che interessa soprattutto tronco e arti.
- Sanguinamenti:
- Piccoli sanguinamenti sottocutanei (petecchie), epistassi, gengivorragie o sanguinamenti gastro-intestinali possono essere presenti.
- Importante monitorare la comparsa di sanguinamenti spontanei, indicativi di un'evoluzione verso una forma grave.
- Complicazioni gravi (Dengue grave o dengue emorragico):
- Segni di ipotensione o shock (dovuto all’aumento della permeabilità vascolare)
- Dolore addominale severo
- Vomito persistente
- Difficoltà respiratorie
- Letargia o irritabilità
- Sanguinamenti estesi (compresi ematemesi o melena)
Gestione iniziale:
- Diagnosi differenziale: Poiché i sintomi del dengue possono sovrapporsi a quelli di altre infezioni virali o febbri tropicali (es. chikungunya, febbre gialla, leptospirosi), è fondamentale considerare una storia di viaggi recenti o l’esposizione a zanzare in aree endemiche o locali.
- Esami ematochimici:
- Conta delle piastrine e emocromo completo (spesso si osserva leucopenia e trombocitopenia)
- Funzionalità epatica (aumento delle transaminasi)
- Test virologici: PCR per confermare la presenza del virus dengue nelle prime fasi; test sierologici (IgM e IgG) nelle fasi più tardive.
Raccomandazioni:
- Segnalazione immediata: I casi sospetti di dengue devono essere segnalati tempestivamente alle autorità sanitarie per una gestione e monitoraggio efficaci dell’epidemia.
- Terapia di supporto:
- Reidratazione: fondamentale per prevenire il collasso vascolare.
- Paracetamolo: per gestire la febbre e il dolore (evitare farmaci anti-infiammatori non steroidei come l'aspirina e ibuprofene, che aumentano il rischio di sanguinamento).
- Monitoraggio intensivo: I pazienti con sospetto di dengue grave devono essere monitorati attentamente per segni di shock e richiedere un eventuale ricovero in ospedale.
Prevenzione:
- Informare i pazienti sui metodi di protezione dalle punture di zanzara (uso di repellenti, zanzariere, evitare ristagni d’acqua, ecc.).
In caso di dubbi o sospetti clinici, non esitare a consultare le linee guida locali o internazionali e a coordinarsi con i centri di malattie infettive.
Conclusione: Il dengue, sebbene ancora raro in Italia, rappresenta una minaccia emergente. La diagnosi precoce e la gestione tempestiva sono cruciali per prevenire le complicanze. I medici devono prestare particolare attenzione ai sintomi descritti, soprattutto nei mesi estivi e in caso di storie di esposizione a zone dove la zanzara vettore è presente.
Giovanni Vitali Rosati