Tutti noi, spesso più volte al giorno, usiamo il BMI (body mass index) in ambulatorio per classificare un bambino nelle categorie di peso (obesità, sovrappeso, normopeso e sottopeso). Anche senza conoscerlo o comunque senza volerlo, viene calcolato in automatico dai nostri software gestionali inserendo il peso e l’altezza.
E’ un indice con una storia lunghissima, proposto per la prima volta e con un altro nome quasi 200 anni fa, poi nel 1972 fu individuato dal fisiologico americano Ancel Keys come parametro per stimare l’adiposità corporea e da allora è di uso comune in tutto il mondo. Da noi si dice Indice di Massa Corporea, per chi vuole parlare solo italiano.
Se vi interessa la storia di Keys andate a cercare notizie di questo scienziato meno noto di quanto meriti, con grandi legami con l’Italia dove ha vissuto a lungo e che si dice sia anche lo “scopritore” della Dieta Mediterranea e di altri importanti contributi scientifici. Ma torniamo al nostro BMI.
Il BMI ha passato alterne fortune, a periodi criticato ed esaltato e sempre per lo stesso motivo! La sua semplicità: la critica principale degli esperti è quella che, derivando dal rapporto tra peso e altezza, non da informazioni sulla composizione del corpo. Ora uno studio autorevole pediatrico su Pediatrics (*) (con editoriale dedicato**) lo osanna nuovamente come quasi infallibile nell’individuare i bambini e gli adolescenti con adiposità eccessiva: se un bambino si trova sopra il 95° percentile di BMI è sicuramente troppo grasso. Lo studio ha analizzato una coorte di oltre 6000 bambini americani tra 8 e 19 anni con una misura affidabile di composizione corporea. Quindi uno studio solido e molto autorevole.
A parte le disquisizioni scientifiche raffinate che lasciamo agli esperti, nella pratica quotidiana possiamo continuare ad usare, anche inconsapevolmente, il BMI sicuri che quando questo indice ci classifica un bambino nella categoria dell’obesità (cioè >95° percentile) è veramente tale. In realtà penso che per ognuno di noi sarebbe bastato guardarlo per capirlo… Stesse considerazioni, esattamente al contrario, per il sottopeso.
Dove invece possono rimanerci dubbi è quando un bambino è particolarmente muscoloso e il BMI ce lo classifica come sovrappeso (>85° percentile): questo è in sostanza il vero difetto del BMI che non ci aiuta perché non discrimina se il peso in eccesso rispetto all’altezza sia rappresentato da adipe o da tessuto magro. Anche in questo caso la valutazione del suo aspetto ci risolve il dubbio, soprattutto se al tatto possiamo valutare l’entità dei suoi depositi adiposi (utile al riguardo la zona tricipitale nel braccio e quella sovrascapolare nel tronco).
Comunque, lunga vita al BMI, misura senza paragoni, semplice e a costo zero!
Paolo Brambilla
*Screening accuracy of BMI for adiposity among 8- to 19-year-olds. Freedman DS et al. Pediatrics 2024;154(1):e2024065960.
** BMI: still going strong at age 50. Moore JM, Daniels SR. Pediatrics 2024;154(1):e2024066370.