Studio multicentrico con l’obiettivo di migliorare qualitativamente l’uso degli antibiotici nelle infezioni pediatriche. Tutto ciò in virtù del fatto che quasi del 25°/° degli antibiotici prescritti ai bambini sono inappropriati o non necessari, sottoponendo i pazienti al rischio di eventi avversi o costi eccessivi.
Per la raccolta dati hanno partecipato 118 ospedali dal 2020 al 2022. La percentuale di bambini inclusi afferivano al pronto soccorso o in ospedale con diagnosi di infezione polmonare o dermatologiche o del tratto urinario, per i quali si rilevavano le cure empiriche, definitive e la durata della terapia antibiotica per le suddette patologie. Gli interventi includevano audit, webinar, peer coaching ed i sanitari avevano a disposizione un‘app mobile contenente raccomandazioni terapeutiche specifiche e basate su antibiogrammi.
Le pratiche di prescrizione degli antibiotici variavano nonostante la pubblicazione di linee guida basate sull’evidenza; ad esempio bambini con infezioni polmonari ricevevano -terapie empiriche, molte prescrizioni di antibiotici non erano indicate per quella patologia o ricevevano antibiotici per una durata prolungata. Si è costituito un gruppo di esperti composto da specialisti in medicina ospedaliera, malattie infettive, medicina d'urgenza pediatrica che hanno identificato e sviluppato gli interventi .
Negli interventi ci si riferiva a raccomandazioni basate su linee guida della Società americana di malattie infettive, delle malattie della pelle e delle infezioni del tratto urinario. La raccolta dati è proseguita per 18 mesi e si sono ottenuti miglioramenti
nell’aderenza alla terapia antibiotica empirica e nella durata della terapia antibiotica per i bambini visitati in pronto soccorso o in ospedale per le tre patologie prese in considerazione con differenze nei vari siti di adesione.
Il tema della prescrizione in particolare degli antibiotici e dell’appropriatezza prescrittiva è un tema di grande attualità e responsabilità non solo nel campo pediatrico ma in tutto il campo sanitario. Il concetto è talmente semplice quanto incomprensibile per medici o ancor di più per politici: un farmaco è appropriato quando i potenziali benefici per il paziente superano i possibili rischi. Si parla poi di appropriatezza professionale quando vi è la capacità del medico di prescrivere in maniera appropriata. Miglioramenti in questi campi si possono ottenere solo con collaborazioni continue, costanti e confronti; cambiare l’uso degli antibiotici richiede un approccio articolato con la diffusione e applicazioni di raccomandazioni in modo da modificare in modo duraturo i modelli di prescrizione. Da ricordare che i modelli della qualità prescrittiva sono costosi da condurre perché spesso non si dispone di risorse adeguate e sufficienti. Infine non si può ignorare che la prescrizione per ogni medico, ogni pediatra dipende da vari fattori quali il curriculum degli studi, l’aggiornamento, la formazione, il vissuto personale di malattia, il contesto sociale e culturale, il bagaglio di conoscenze scientifiche personale, e non meno le caratteristiche individuali.
Teresa Cazzato
A National Quality Improvement Collaborative to Improve Antibiotic Use in Pediatric Infections
Russell J McCulloh, et al.