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L'ambliopia primaria,  classicamente unilaterale, colpisce l'1-3% dei bambini ed è caratterizzata da un'aberrante interazione competitiva tra le afferenze corticali dei due occhi.  Nonostante i notevoli miglioramenti nei risultati visivi grazie ai programmi di screening della popolazione infantile, che in Italia coinvolgono anche i pediatri di famiglia, e a interventi oftalmici tempestivi, molti individui sviluppano un persistente deficit delle funzione visiva che persiste fino all'età adulta (ambliopia unilaterale persistente).

L'ambliopia è stata anche collegata a fattori avversi di origine genitoriale, tra cui l'aumento dell'età materna, il fumo, il consumo di alcol e lo stato socioeconomico, e questi sono anche fattori di rischio perinatale per le malattie malattie cardiometaboliche in età adulta. Inoltre, gli occhi "normali", apparentemente non affetti, degli individui con ambliopia presentano differenze morfologiche retiniche, che indicano una disregolazione strutturale sistemica generalizzata o localizzata delle vie visive nell'ambliopia.

Le poche ricerche sugli effetti a lunga distanza dell’ambliopia riportano una situazione di peggiore

salute generale, mentale e di benessere, mentre le associazioni dell'ambliopia con i disturbi cardiometabolici non sono state studiate in modo sistematico. Questo studio, utilizzando un approccio multimodale, intende indagare se gli individui con ambliopia infantile hanno probabilità diverse di incorrere in disturbi cardiometabolici in età avanzata, rispetto ai non ambliopi.

Si tratta di un'analisi trasversale e longitudinale di 126.399 partecipanti che si sono sottoposti a esame oculistico, dei quali 67.321 di questi è stato sottoposto a imaging della retina, che hanno permesso di evidenziare le caratteristiche morfologiche del nervo ottico, della vascolarizzazione retinica e dei sottostrati.

I soggetti con ambliopia persistente (n = 2647) avevano una maggiore probabilità di essere obesi, ipertesi e diabetici  rispetto ai soggetti senza ambliopia (controlli, n = 18.481). L'ambliopia è stata anche associata ad un aumento del rischio di infarto del miocardio e di morte. Sulla retina, gli occhi ambliopi avevano un calibro venulare significativamente aumentato, un aumento della tortuosità, ma una dimensione frattale più bassa e lo strato plessiforme interno delle cellule ganglionari più sottile. E’ interessante notare che anche gli occhi non affetti di individui con ambliopia avevano una dimensione retinica e  dimensione frattale della retina significativamente più bassa e lo strato plessiforme interno delle cellule ganglionari più sottile. Da ultimo gli occhi ambliopi con un deficit visivo persistente avevano un'altezza del disco del nervo ottico e una larghezza più piccola rispetto agli occhi di controllo.

Quindi gli individui con ambliopia infantile persistente (deficit visivo nonostante il trattamento) hanno una maggiore probabilità di disturbi cardiometabolici in età adulta rispetto a quelli senza ambliopia, indipendentemente dai fattori di rischio socio-demografici. Questi soggetti presentano anche alterazioni morfologiche della retina, già segnalate in associazione a malattie cardiovascolari e metaboliche. Le differenze di biomarcatori retinici sono evidenti sia nell'occhio ambliope affetto che nell'altro occhio apparentemente "normale" nei soggetti con ambliopia persistente,  ma non nell'ambliopia che si è risolta in seguito al trattamento. L'insieme di questi risultati suggerisce una disregolazione generalizzata del neuro sviluppo (in questo caso in un comune disturbo del sviluppo) associata a condizioni cardiometaboliche in età avanzata.

Da un lato quindi anche l'ambliopia può anche rappresentare un modello comune e facilmente accessibile di alterazioni del neuro sviluppo al fine di ricercare i fattori legati alla salute e alla malattia nella prima infanzia. Dall’altro, anche se in primis i medici i medicina generale i devono essere consapevoli che una diagnosi di ambliopia in un bambino è associata a una maggiore morbilità cardiometabolica in età avanzata, questi risultati dovrebbero spingere anche noi pediatri di famiglia a offrire  delle linee anticipatorie ai fini di una possibile prevenzione.

Pier Luigi Tucci

 

Associations between unilateral amblyopia in childhood and cardiometabolic disorders in adult life: a cross-sectional and longitudinal analysis of the UK Biobank

Siegfried Karl Wagner

https://doi.org/10.1016/j.eclinm.2024.102493