Articoli scientifici

Sul numero di Jama di gennaio è affontato il tema dell’’uso dell’intelligenza artificiale in medicina, questo si sta diffondendo con un’accelazione esponenziale determinado il  grande rischio di trovarci impreparati a gestire questa nuova grandissima opportunità di crescita e di sviluppo e di misconoscere tutti i possibili pericoli che essa stessa può comportare.

Premetto che, per la gran parte della popolazione boomer e non, le conoscenze sono nebulose ed ostiche, di fatto l’uso dell’intelligenza artificiale è già realtà da tempo. Quello che è veramente nuovo è la cosidetta intelligenza generativa che, grazie alla costituzione di una sorta di reti neurali, è in grado di elaborare percorsi a e risposte in qualche modo indipendenti dagli algoritmi prerfissati, utilizzando un addestramento LLA (Large Language model) trasformando il machine learning, fondato su algoritmi, in deep learning , secondo cui l’AI funziona come il cervello umano con stazioni neurali in grado di elaborare suoni immagini e dati.

In tutti gli ambiti ed in medicina in particolare è evidente che la possibilità di utilizzare sistemi così complessi e performanti costituirà un enorme aiuto in campo lavorativo in termini di qualità e quantità.

Come per tutti i nuovi fenomeni, però,  non potremo fare a meno di elaborare una riflessione etica e cercare in particolare di approfondire ile problematiche bioetiche che inevitabilmente si pongono e si porranno in maniera sempre più pressante.

L’articolo si pone fondamentalmente tre domande:

  1. E’ vero?
  2. E’ buono?
  3. E’ saggio?

 

  1. La veridicità e l’affidabilità del dato immesso costituiscono conditio sine qua non perché le risposte e i percorsi indicati possano risultare vantaggiosi per l’esercizio della pratica medica. Perché poi l’elaborazione possa essere valida è necessario che i dati siano altamente numerosi, senza sottovalutare il grande bias costituito dalle implicazioni razziali e discriminatorie
  2. Quanto giova l’utilizzo della tecnologia? Se ad esempio sarà possibile una gestione burocratica informatizzata sgravando il medico dalla compilazione di cartelle su cartelle, sarà un grande aiuto nel percorso diagnostico, nella interpretazione delle indagini diagnostiche e nell’orientamento terapeutico, d’altro canto questo potrebbe portare a disabituare il medico dallo studio e dall’approfondimento
  3. L’AI terrà conto della singolarità di ogni persona? Sarà saggio affidare dati sensibili di un bambino che un domani potrebbero essere utilizzati non nel suo interesse?

Un'altra grande questione è in qualche modo il passaggio della conoscenza scientifica dal medico alla macchina e di conseguenza alla sua diffusione generale sia in senso positivo che negativo: in alcune zone degli USA molto isolate, con grande difficoltà a rapportarsi con un medico, in via sperimentale è possibile collegarsi con il proprio CHATBOT sanitario, manifestargli i sintomi e ricevere attraverso un drone la terapia farmacologica.

Da pediatra della vecchia guardia mi risulta difficile concepire una relazione di cura senza il fattore umano, da sempre abbiamo valorizzato l’accoglienza, l’ascolto, l’empatia, la medicina narrativa… del pediatra che si fa “ricetta” egli stesso risultando a volte terapeutico senza l’uso di farmaci. In un futuro che è gia presente le nuove tecnologie saranno efficientissime, sarà ancheb possibile minimizzare l’errore medico……ma vedo molto lontana, almeno per il momento, la possibilità di potere riprodurre la valenza umana della nostra professione.

Da queste stringatissime righe risulta evidente la necessità di una riflessione etica, filosofica e giuridica su una nuova possibilità di gestire la quotidianità, ed in particolare in campo sanitario. I rischi che la possibilità di utilizzare e manipolare i dati può comportare necessitano di una regolamentazione che possa salvaguardare ogni singolo individuo da illeciti ed usi distorti: per questo Il 9 dicembre 2023, Commissione, Consiglio e Parlamento Europeo hanno approvato l'Ai Act, il regolamento che regolamenterà l'intelligenza artificiale nell'Unione Europea. Si tratta del primo regolamento al mondo di questo tipo e con questa portata.

Milena Lo Giudice

 

An Overarching Framework for the Ethics of Artificial Intelligence in Pediatrics

Bryan A. Sisk, et al.

JAMA Pediatr. Published online January 2, 2024.