Secondo il Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study (GBD) 2019, il piombo è una delle dieci sostanze chimiche dell'OMS che destano maggiore preoccupazione per la salute pubblica. L'esposizione al piombo è al quarto posto tra i principali fattori di rischio per la salute ambientale, dopo l'inquinamento atmosferico da particolato ambientale, l'inquinamento atmosferico domestico da combustibili solidi e l'acqua potabile, i servizi igienici e il lavaggio delle mani non sicuri. E sebbene l'esposizione globale al piombo sia diminuita in modo sostanziale da quando è stata eliminata la benzina contenente piombo, le fonti di esposizione al piombo rimangono abbondanti, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito (LMIC).
Il piombo è la singola sostanza chimica con i maggiori effetti sulla salute quantificati a livello globale (malattie cardiovascolari, malattie renali croniche e disabilità intellettiva idiopatica dello sviluppo). Le malattie cardiovascolari rappresentano il 94% della mortalità e l'82% degli anni di vita aggiustati per disabilità (DALY). Tuttavia, la stima della mortalità per malattie cardiovascolari negli studi GBD è limitata all'effetto dell'esposizione al piombo attraverso l'aumento della pressione sanguigna, e la stima della disabilità intellettiva idiopatica dello sviluppo non tiene conto degli effetti sul quoziente di intelligenza (QI) della grande maggioranza dei bambini.
Questo studio cerca di fornire una nuova stima della mortalità globale per malattie cardiovascolari attribuibile all'esposizione al piombo, utilizzando un metodo alternativo agli studi sulla GBD, di stimare la perdita globale del quoziente intellettivo dovuta all'esposizione al piombo nell'intera popolazione infantile di età inferiore ai 5 anni, sia nei Paesi a basso reddito che in quelli ad alto reddito, e determinare il costo economico di questi due effetti sulla salute.
Perdita del quoziente intellettivo dovuta all'esposizione al piombo nella prima infanzia
Lo studio stima che i bambini di età inferiore ai 5 anni hanno perso 765 milioni di punti di QI e che 5.545.000 adulti sono morti per malattie cardiovascolari nel 2019 a causa dell'esposizione al piombo. 729 milioni di punti di QI persi (95,3% della perdita totale di QI a livello globale) e 5.004.000 (90,2% del totale) decessi per malattie cardiovascolari dovuti all'esposizione al piombo si sono verificati nei Paesi a basso reddito. La perdita di quoziente intellettivo nei LMIC è stata superiore di quasi l'80% rispetto a una precedente stima. I decessi per malattie cardiovascolari sono stati sei volte superiori alla stima del GBD 2019. Il costo globale dell'esposizione al piombo è stato di 60 trilioni di dollari nel 2019, pari al 6,9% del prodotto interno lordo globale. Il 77% del costo era rappresentato dal costo assistenziale della mortalità per malattie cardiovascolari e il 23% dal valore attuale delle perdite di reddito future dovute alla perdita del QI.
Le quote di costo sono fortemente influenzate dalla distribuzione per età della popolazione.
Il costo della perdita di QI supera quello della mortalità solo nei Paesi a basso reddito ed è circa lo stesso nei Paesi a reddito medio-basso, mentre il costo della mortalità supera quello della perdita di QI nei Paesi a reddito medio-alto e nei Paesi a reddito elevato. I Paesi a basso reddito e quelli a reddito medio-basso hanno infatti tassi di natalità più elevati; pertanto, una quota maggiore della loro popolazione totale ha meno di 5 anni rispetto ai Paesi a reddito medio-alto e ai Paesi a reddito elevato. Nei Paesi a reddito medio-alto e nei Paesi a reddito elevato, una quota maggiore della popolazione è costituita da persone anziane, e quindi più soggette a mortalità cardiovascolare rispetto ai Paesi a reddito basso e medio-basso.
Questi risultati suggeriscono che l'esposizione al piombo a livello globale ha costi sanitari ed economici superiori a quelli dell'inquinamento atmosferico da PM 2,5, per cui è urgente la riduzione dell'esposizione della popolazione al piombo. E’ necessario in particolare istituzionalizzare la misurazione periodica dei livelli di piombo nel sangue a livello nazionale migliorandone la qualità, e deve essere accompagnata da un'identificazione completa delle fonti e da risposte legislative pertinenti, al fine di combattere efficacemente l'inquinamento e l'esposizione al piombo. Questo studio sollecita inoltre la necessità di valutare gli effetti e i costi globali sulla salute di altre sostanze chimiche oltre al piombo, che potrebbero essere sostanziali e in gran parte ancora da quantificare già a livello di popolazione nazionale.
Pier Luigi Tucci
Global health burden and cost of lead exposure in children and adults: a health impact and economic modelling analysis
Bjorn Larsen, et al.