Ci è sembrato utile portare alla vostra attenzione un articolo, per ora unico nel suo genere, che porta dati sull’uso delle piante da appartamento negli ambienti chiusi per la riduzione della CO2 e di altri inquinanti indoor.

Alessandro Zaldei, Rita Baraldi -Istituto per la bioeconomia CNR

Dalla ricerca aerospaziale alle aule delle scuole, lo studio per l’utilizzo delle piante come bio-depuratori d’aria, svolto dall’Istituto per la Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con TEA-Group srl, sta dimostrando l’utilità delle piante all’interno degli ambienti dove vivono gli studenti per molte ore al giorno. La sperimentazione è stata effettuata nelle aule dell’istituto alberghiero Aurelio Saffi di Firenze nel corso del 2023 e sta proseguendo presso l’Istituto Tecnico Agrario di Firenze nel 2024. Il monitoraggio ha coinvolto quattro classi dell’Istituto alberghiero fiorentino con medesime caratteristiche: in due erano presenti una quarantina di piante in vaso di diverse specie già riconosciute nell’ambiente scientifico come filtri naturali, in altre due non era invece presente alcuna pianta. Le specie utilizzate per l’allestimento sono state soprattutto piante di Sansevieria, di piccole palme (Chamaedorea) e piante più grandi come Schefflera, Ficus e Yucca. Particolare attenzione è stata posta nella disposizione delle piante all’interno delle aule-pilota (1 ogni metro quadrato) sulla base non solo dell’idonea esposizione alla luce ma anche del risultato estetico finale, consci dell’importanza del verde nel creare ambienti più accoglienti e del contributo delle piante a favorire l’attenzione e la concentrazione degli studenti oltre che ridurre stati ansiosi e di stress, contribuendo ad aumentare la qualità del servizio educativo.

La misura delle concentrazioni dei principali inquinanti è stata effettuata tramite l’utilizzo del sistema di monitoraggio Airqino, in grado di rilevare CO2, polveri sottili PM2.5, composti organici volatili, temperatura e umidità.

I risultati ottenuti finora hanno dimostrato una riduzione delle polveri sottili PM 2,5 di oltre il 15 per cento, mentre l’anidride carbonica è diminuita mediamente del 20% con punte molto più elevate tanto più elevata era la sua concentrazione nella classe.

La riduzione non ha riguardato solo polveri sottili e CO2 ma anche altre sostanze tossiche: grazie alle foglie che agiscono come un filtro, le piante in vaso possono assorbire anche formaldeide, benzene, xylene e toluene, sostanze spesso sprigionate dalle colle usate per pavimenti e mobili, così come da prodotti chimici impiegati per la pulizia. Risultati definiti dai ricercatori ben al di sopra delle aspettative per un progetto che può portare benefici in termini di salute, benessere psico-fisico ed apprendimento scolastico.

 

Monica Pierattelli  SICuPP Toscana