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Minori, allarme cyber bullismo: "I ragazzi si difendano da soli"

Trentanove arresti per pedofilia dall'inizio dell'anno ad oggi. 685 denunce, 554 perquisizioni, a fronte di più di sedicimila siti monitorati. Sono i numeri del lavoro compiuto dalla Polizia postale per contrastare gli abusi sessuali su minori in rete. Nell'arco del 2010, la Polizia postale aveva denunciato 585 persone, poco meno di quelle segnalate quest'anno.

 

Insicurezza in rete. La rete è un luogo aperto. Chiunque vi può accedere, per leggere e creare contenuti. In bene o in male. Con il web la pedofilia ha cambiato completamente volto. Prima i pedofili soffrivano di un isolamento sociale e relazionale fortissimo. La rete invece permette loro di conoscersi, di entrare in contatto: questo amplifica il loro potere, li rende componenti di una grande comunità .

Il rischio di essere vittima di avances a sfondo sessuale, per i più giovani, è alto. E dipende molto dal loro stesso comportamento in rete. I profili dei ragazzi sui social network sono analizzati con attenzione dai potenziali aggressori. I giovani condividono moltissime informazioni su di sé: i loro interessi, le debolezze, i luoghi che frequentano. I pedofili studiano tutto questo, per pianificare l'approccio più personale possibile alla vittima . Le principali vittime del "grooming", l'adescamento online, sono i ragazzi dai 10 ai 13 anni, i più indifesi di fronte agli strumenti di internet.

Non solo pedofilia. Il rischio non sono solo gli approcci sessuali. Le nuove abitudini d'uso della rete hanno generato altri fenomeni patologici. Il più grave è di sicuro il cyberbullismo". Il bullismo è un fenomeno antico, purtroppo, che accompagna la crescita dei ragazzi; in rete ha assunto forme e pervasività del tutto nuove.

All'inizio si registravano  forme classiche di bullismo trasposte in rete: minacce e insulti inviati via mail anziché gridati a voce. La prepotenza giovanile è cambiata, seguendo l'evoluzione del web. I nuovi bulli anziché minacciare usano forme indirette, come condividere foto non volute sui social network o diffamare le persone con pagine web che difficilmente si riesce a cancellare. E' sempre più facile compiere azioni di questo tipo, con effetti devastanti.

I "cyberbulli" però non sono solo adulti con patologie mentali;  si tratta spesso di minori, che si accaniscono su ragazzi di pochi anni di meno. Sono in aumento i fenomeni di bullismo di ragazzi di 16, 17 anni, contro i loro compagni di dodici. E' una situazione molto pericolosa. E' difficile conoscere cosa scateni atteggiamenti di questo tipo fra ragazzi così giovani. I minorenni che si comportano in questo modo sono doppiamente vittime , perché le loro azioni sono manifestazioni di carenze sul piano formativo.

L'iniziativa. Dal 27 ottobre il Moige promuoverà una campagna di sicurezza sul web. Un team di volontari dell'associazione incontrerà 10.000 studenti e 21.000 adulti, fra genitori e docenti, in trenta scuola medie italiane. Obiettivo dell’iniziativa è aumentare la consapevolezza sugli strumenti per usare internet in modo sicuro.
Il Movimento genitori è impegnato in prima fila per insegnare alle famiglie come affrontare il problema della privacy dei minori sul web . (Francesca Sironi)

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